(articolo scritto dall’artista messicana nostra collaboratrice Concepción García Sánchez, residente a Venezia)
Da alcuni giorni ha cominciato a sconvolgerci la notizia della strage
dei 43 studenti di Ayotzinapa. E anche se non è ancora chiaro dove siano
i ragazzi e soprattutto il perché di un’ azione così cinica e violenta
da parte della polizia, il governo messicano ha già risolto il caso
presentando le conclusioni nella voce del Procuratore.
La realtà messicana era apparsa agli occhi di artisti come Dalí,
Eisentein e Luis Buñuel come un sogno surreale, sconvolgente,
sarcastico, drammatico. Ma adesso è divenuta un brutto sogno, un incubo
della globalizzazione. L’immaginazione e la fantasia non riescono a
raggiungere e superare la realtà: una realtà dove lo Stato e i diversi
cartelli dei narcotrafficanti si uniscono in un’unica voce, quella del
potere e della ricchezza a qualsiasi costo, anche a scapito degli stessi
cittadini, del futuro del paese, della vita di tanti studenti.
La Escuela Rural di Ayotzinapa “Raúl Isidro Burgos”, ospita ragazzi
provenienti da diversi punti della Repubblica. È una scuola autogestita
che funziona con l’appoggio delle comunità locali: i ragazzi studiano
per dare la possibilità dell’istruzione alle zone più povere del Messico
e per questo li hanno fatto sparire. Perché avere educazione permette
la riflessione, il domandarsi se quello che accade sia giusto e agire
sapendo che non lo é.
La polizia ha consegnato ai narcos i 43 “normalistas” (studenti di
scuola magistrale), e lo Stato dichiara che sono stati bruciati in una
notte di pioggia, poi le ossa rimaste sono state sminuzzate, raccolte in
dei sacchetti di plastica gettati in un fiume. Una spiegazione alquanto
sbrigativa e che non regge! Perché per bruciare una persona ci vogliono
da 1400/1800 gradi Fahrenheit e circa 3 ore; sarebbe stato possibile
bruciarne 43 in una notte di pioggia?
Nel frattempo si viene a sapere che la casa in cui vive il Presidente
Enrique Peña Nieto con sua moglie Angelica Rivera, attrice di
telenovelas, ha un costo di 7 milioni di dollari, e che per il suo nuovo
aereo privato ha sborsato 580 milioni di dollari e che, mentre il paese
ribolle di manifestazioni di appoggio ai familiari degli studenti in
Messico e in tutto il mondo, lui se ne va in giro in Cina e in Australia
a chiedere finanziamenti e festeggiando, come ha avuto il coraggio di
dichiarare la figlia di Angelica Rivera.
E, intanto, i nostri morti aspettano giustizia…
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